Descrizione:
L'entità territoriale del Comune di Chions, come unico soggetto amministrativo, vista con il metro della storia, è un'invenzione relativamente recente. Risale infatti all'inizio dell'ottocento, con la seconda occupazione napoleonica, per poi rinsaldarsi con l'amministrazione austriaca; prima di tale tempo, e fino alla fine della Repubblica di Venezia, ognuno dei cinque paesi che attualmente lo compongono, aveva e viveva una storia sua propria, e spesso staccata da quella degli altri. Anche se il territorio era certamente abitato dall'uomo in epoca Celtica e anche precedente, data la ricchezza del terreno e l'abbondanza di acque, i primi insediamenti documentabili risalgono all'occupazione romana, e più precisamente alla centuriazione dell'"Agro di Julia Concordia" effettuata nel 41 a. C. per compensare i reduci della battaglia di Filippi. La zona conserva nelle strutture ortogonali delle vie e dei campi i segni inequivocabili della centuriazione dell'Agro di Julia Concordia, compiuta a partire dal 41 a.C. dai Romani tra Livenza e Tagliamento. Tra decumani e cardines che componevano un regolare disegno, il territorio comunale di Chions ha mantenuto sino a tempi recenti la vocazione agraria. Numerosi sono infatti i toponimi prediali romani e quelli successivi medievali legati alla coltivazioni o all'allevamento. Il toponimo principale, attestato da un "Villa Caum", dell'anno 1072, seguito da "de Chaone" e "de Caons" nel '200, invece non è certo e varie ipotesi sono state avanzate (da "Cucutia", da "Cagocius" o da "Cavus"). Nei secc. XIV e XV Chions apparteneva ai Signori Panigai, Villotta e Torrate agli Sbrojavacca. Su Chions è documentata l'esistenza di una centa, rilevabile soprattutto nel settore nord-est, con un terreno tuttora rialzato di circa 250 metri. L'attuale campanile sarebbe dunque la trasformazione di un'antica torre. Tracce dei confini dell'antica sistemazione agraria romana sono ancora rilevabili, e in varie zone del comune si trovano con abbondanza resti di laterizi (es.: località Sant'Ermacora). Dopo la caduta dell'Impero, e le devastazioni barbariche, pian piano sui resti degli antichi insediamenti si ricominciò a vivere: si sono così consolidati gli attuali paesi di Chions, Basedo, Villotta, Tajedo e Torrate. Secoli e secoli di tranquilla esistenza di piccoli paesi di campagna, lontani dai clamori della Storia, quella almeno che viene tramandata nei libri che si studiano a scuola. Unica eccezione forse, la questione ereditaria sul feudo di Tajedo, disputa nata fra le nobili famiglie Altan e Savorgnan iniziata nel 1575 e finita nel 1585. A differenza di quello che solitamente accadeva in quegli anni, la "battaglia" non si è disputata con le armi, ma con le carte bollate, e alla contesa hanno partecipato ora da una parte, e ora dall'altra tutti i potenti d'Europa. Inizialmente la scaramuccia si contese fra il Patriarca d'Aquileja e il Doge di Venezia, ma ben presto alle loro spalle si sono allineati il Gran Duca di Firenze, il Duca di Ferrara, quello di Savoia, l'Arciduca d'Austria, il re di Francia, quello di Spagna, l'Imperatore; insomma in tutte le corti d'Europa non si parlava d'altro. E per fortuna se ne parlava e basta, anche perché la posta in gioco era più che altro di principio, che un fatto economico.