Contatti:
Comune di Clauzetto
Via Giacomo Fabricio 10
33090 - Clauzetto (PN)
La scheda è stata inserita da: Giuseppe Redazione
Visite ricevute dalla scheda:...
Descrizione:
Anche se le notizie storiche documentabili risalgono al XII secolo, le origini sono sicuramente più antiche.
A tale eventualità fa pensare lo stesso toponimo, probabilmente derivante dal latino "clausetum", con possibile riferimento alla presenza di luoghi chiusi quali orti recinti per il bestiame o in relazione alla posizione geografica chiusa dalle invasioni.
La presenza dell'uomo pare comunque risalire al Paleolitico Superiore (periodo Mousteriano), come risulterebbe dalle tracce emerse dalle Grotte di Pradis (selci e altro materiale).
La storia più recente del territorio è strettamente legata a quella della Pieve di San Martino d'Asio, che rappresentò per secoli per i territori e le popolazioni corrispondenti agli attuali Comuni di Clauzetto e Vito d'Asio, un riferimento religioso unitario mantenuto in vita fino alla nascita, dalla fine dell'ottocento, dalle singole parrocchie.
Dall'appartenenza al territorio dall'antica Pieve, ancora oggi gli abitanti di queste zone si riconoscono e sono riconosciuti in tutto il Friuli come "Asins".
Il territorio fu soggetto alla giurisdizione del Castello di Pinzano, feudo dei Savorgnan dal XIV e fino al XVIII secolo.
Dalla fine del secolo scorso, il Comune di Clauzetto è stato interessato da un costante spopolamento, legato in buona parte all'emigrazione internazionale, per cui la popolazione, dagli oltre tremila abitanti di inizio secolo è ridotta agli attuali 443.
Anche alcuni fatti importanti del novecento hanno lasciato il proprio segno.
La grande frana che nel 1914 si staccò dal monte Corona e i cui segni sono ancora oggi visibili dalla pianura: il disastroso evento costituì addirittura il soggetto per una delle famose copertine preparate dall'illustratore Beltrame per la Domenica del Corriere.
Nel 1917, la zona di Pradis di Sopra fu teatro di aspri combattimenti durante la ritirata di Caporetto, dei quali rimane a perenne memoria il sacrario militare della Val di Ros, unico cimitero di guerra in provincia di Pordenone.
Il terremoto del Friuli del 1976 colpì anche il nostro Comune, che da allora ha sensibilmente modificato il proprio volto.